Cos'è NOHA?

Di preciso non lo so... e non voglio definirlo.
A livello istituzionale, il termine corretto per definirla è ONLUS:
Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale. Questo però è semplicemente il vestito amministrativo.
Concettualmente suona molto bene: le ONLUS sono attività che non hanno come fine un profitto economico ma beneficienza e solidarietà nei confronti di persone meno fortunate. Le domande che però mi pongo sono: è corretto parlare di fortuna? Tutto questo serve a qualcosa? Le cose stanno migliorando?
Ogni azione, sia essa la donazione di un privato cittadino o le attività di un’ONG, che migliora la salute collettiva, è da ritenersi non solo utile ma necessaria, quindi SERVE.
Per molti è più semplice pensare che questo compito spetti alle politiche internazionali piuttosto che ai singoli individui. Ma è proprio così?
Sarebbe come abitare al piano terra di un palazzo, avere il soffitto che perde acqua sulla nostra testa a causa di una piscina abusiva nell’appartamento al piano di sopra e sentirsi dire dal proprietario: “ah, guarda, non spetta a me: devi sentire l’amministratore”.
Le istituzioni fanno parte della civiltà, non della specie. Sono due cose diverse.
La civiltà serve, attraverso certe regole create dalle persone, ad avere la minor quantità possibile di problemi tra i suoi componenti. La specie umana no. Essa evolve, avanza e muta attraverso regole tutte sue. Attualmente, soprattutto nella cultura occidentale, le due cose tendono quasi ad essere sovrapposte. Il rischio è di confondere ciò che si ritiene giusto con ciò che altri hanno deciso essere giusto. Questo è molto pericoloso, soprattutto in un momento di crisi culturale e di blocco sociale come quello che stiamo attraversando.
Dovremmo ricominciare a pensare e agire più come specie umana, prendendo decisioni che non temano il disappunto della civiltà. Forse ci accorgeremmo di quanto poca sia la distanza che ci separa da popolazioni “disagiate”, di quanto avremmo da condividere, apprendere, scambiare: valori per noi spesso sbiaditi da quel senso d’insoddisfazione che ci spinge a essere competitivi, in una rincorsa a obiettivi ritenuti indispensabili da un modello distorto di consumo.
“Non paghiamo col denaro,
ma col tempo di vita che serve per guadagnarlo, tempo di vita…
unica cosa a non avere prezzo e che non potremo mai ricomprare.”
(Cit. discorso all’ONU di J.P. Mujica ex primo Ministro dell’Uruguay).
Ci accorgeremmo, forse, di quanto abbiamo perso negli affetti e nel rapporto con la natura che ci fornisce la vita. Vedremmo, forse, che nel mondo assistiamo a molta violenza, che troppo spesso è espressione senza controllo della rabbia; che troppo spesso la “fortuna” è determinata da politiche internazionali non corrette. Riusciremmo, forse, persino ad avvertire una sensazione: che un personale atto di consapevolezza è già parte di un’evoluzione della specie umana.
In quest’ottica, l’utilità sociale non è certo rivolta ai "meno fortunati", ma a ognuno di noi.
Decisi di fondare NOHA con un desiderio: dare forma a un pensiero dinamico e condividerlo con chi sente il bisogno di vivere e conoscere quel qualcosa che va oltre ogni confine geografico, colore, credo politico o culto religioso. Identità dell’essere senza appartenenza.
La SALUTE è definita dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come "stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia" e si pone alla base di tutti gli altri diritti fondamentali che spettano ad ogni persona.
Probabilmente NOHA è questo: un’Organizzazione no-profit Apolitica e Areligiosa che si occupa di salute collettiva sviluppando una rete di persone e progetti in ambito socio-sanitario, culturale e ambientale. Tali progetti non devono essere fini a se stessi: desideriamo viverli con spirito di MOVIMENTO, crescita e creatività, partecipando in modo attivo a un frammento di evoluzione, che avverrà indipendentemente dal volere della civiltà."
Simone De Medici
Fondatore e
Presidente dal 2015 al 2019
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